Ti sei mai chiesto come sarebbe se la pubblicità smettesse di interrompere la visione dei tuoi contenuti preferiti e iniziasse, invece, a integrarsi con essi? Netflix ci sta provando davvero, e lo sta facendo con una mossa che promette di riscrivere le regole dell’advertising digitale: l’arrivo della Netflix Ads Suite anche in Italia!
Dopo il debutto in Stati Uniti e Canada, la piattaforma pubblicitaria proprietaria di Netflix sbarca finalmente nell’area EMEA, portando con sé una visione decisamente ambiziosa. L’obiettivo? Offrire agli inserzionisti un ecosistema evoluto, controllato internamente, capace di coniugare dati, creatività e tecnologia in un’esperienza pubblicitaria più intelligente, personalizzata e, soprattutto, meno invadente.
A guidare questa trasformazione è Amy Reinhard, president of advertising di Netflix, che ha svelato il cuore pulsante della strategia: una piattaforma capace di profilare gli utenti in base a oltre 100 interessi e 17 categorie, comprese le fasi della loro vita da abbonati. Un livello di targeting mai visto prima su una piattaforma di streaming, reso possibile dall’integrazione dei dati di prima parte degli inserzionisti, supportata da partner come LiveRamp, Experian e Acxiom.
Ma la vera innovazione non è solo nei numeri: è nella qualità dell’esperienza. Netflix promette formati pubblicitari creativi e flessibili, capaci di fondersi con l’universo narrativo delle sue serie. Stiamo parlando di annunci interattivi che compaiono durante le pause o i momenti midroll, arricchiti da overlay dinamici, call to action su misura e pulsanti mobili, generati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Un modo del tutto nuovo di parlare al pubblico, pensato per rendere il messaggio pubblicitario parte integrante del contenuto, e non una semplice interruzione. E mentre si lavora su nuove soluzioni di misurazione — a partire dal Brand Lift per collegare la visione all’impatto sul marchio — Netflix alza ulteriormente l’asticella con la creazione di una clean room proprietaria. Un ambiente sicuro e conforme alla privacy, dove i brand possono confrontare dati e performance in modo trasparente e collaborativo.
Il risultato è un’offerta pubblicitaria che si adatta, evolve e si fonde con le storie. Non è un caso che Marian Lee, chief marketing officer di Netflix, abbia parlato di “partnership perfette” annunciando collaborazioni co-branded globali con brand del calibro di Cheetos, Wendy’s e Booking.com.
In sintesi, la pubblicità su Netflix non è più una semplice aggiunta: è diventata parte del racconto. E per i brand, questo significa entrare in scena nel momento più giusto, con il messaggio più efficace.