L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato una serie di modifiche nelle politiche di moderazioni dei contenuti del gruppo, che possiede tra le altre cose Facebook e Instagram. La più importante riguarda l’abolizione del programma di fact checking, nel lessico del giornalismo, la verifica dei fatti, che Meta aveva introdotto nel 2016, per limitare la diffusione di notizie false e contenuti offensivi sui propri social network, in particolare su Facebook. Quindi anziché avvalersi di organizzazioni indipendenti, come aveva fatto negli ultimi 8 anni, Meta utilizzerà degli strumenti simili alle “Community Notes” usate su X.
L’entusiasmo di Elon Musk per questa decisione di Meta è comprensibile alla luce delle sue recenti politiche su Twitter. Musk ha sempre sostenuto l’importanza della libertà di espressione e ha spesso criticato i sistemi di verifica dei fatti tradizionali, che consentono agli utenti di aggiungere informazioni o correggere informazioni false condivise da qualcun altro (anche se considerato un sistema poco preciso, non in grado di arginare la disinformazione sulla piattaforma).
Le nuove politiche entreranno in vigore nei prossimi mesi, ma all’inizio solo negli Stati Uniti. Lo scopo delle novità di Meta, secondo Zuckerberg? «Dare voce alle persone sulle nostre piattaforme».
Nel suo messaggio rivolto ai follower, Zuckerberg dice che i fact checker “si sono dimostrati troppo condizionati dalla politica” e che nel tempo “hanno minato la fiducia che avevano costruito”. L’azienda vuole inoltre semplificare la policy relativa ai contenuti, eliminando diverse restrizioni applicate su alcuni temi (immigrazione, genere e così via). Questi stessi limiti, spiega Zuckerberg, sono stati usati per promuovere un’ottica inclusiva, ma al momento provocano l’esclusione di “opinioni e persone”. Al contrario, il fondatore di Facebook vorrebbe che gli utenti si sentissero “liberi di condividere le loro idee” sulle sue piattaforme. Meta inoltre reintrodurrà i contenuti politici, a oggi limitati.
Ma quali sono le conseguenze di questa decisione?
L’eliminazione del fact-checking potrebbe avere conseguenze significative sulla società e sulla politica. Tra le possibili conseguenze negative vi sono:
- La mancanza di un sistema di verifica delle informazioni potrebbe favorire la diffusione di notizie false.
- La proliferazione di fake news potrebbe minacciare la qualità del dibattito pubblico e indebolire le istituzioni democratiche.
La decisione di Meta di abolire il fact-checking rappresenta un passo indietro nella lotta alla disinformazione online. Nonostante le buone intenzioni dichiarate dall’azienda, è difficile non preoccuparsi per le potenziali conseguenze negative di questa scelta. Sarà fondamentale monitorare gli effetti di questa decisione e valutare l’opportunità di introdurre nuove misure a livello normativo per contrastare la diffusione di fake news.