Apri Facebook per postare una Storia e ti compare un pop-up: “Vuoi permettere a Meta di suggerire modifiche creative alle tue foto?”
Fin qui nulla di strano, se non fosse che le immagini non provengono dal tuo profilo, ma dal tuo rullino personale. Basta un clic su “Consenti” per dare a Meta accesso a foto che, fino a quel momento, pensavi fossero solo sul tuo telefono.
Una nuova funzione, nuove domande
Facebook sta testando negli Stati Uniti e in Canada una funzione che, attraverso il cloud processing, elabora automaticamente le foto presenti sul tuo dispositivo per generare suggerimenti creativi: collage, restyling con l’AI, riepiloghi tematici e altro ancora.
Il sistema analizza anche immagini mai condivise, basandosi su data, luogo e soggetti presenti. I risultati sono visibili solo a te — a meno che tu non scelga di pubblicarli — ma attivando la funzione accetti anche i Termini di Servizio AI di Meta.
Cosa accetti davvero?
Dando il consenso, autorizzi Meta ad analizzare contenuti visivi, inclusi volti, oggetti e persone nelle immagini. Ufficialmente, l’obiettivo è migliorare l’esperienza utente, non addestrare l’AI. Tuttavia, nei Termini aggiornati al 23 giugno 2024, Meta specifica che può trattenere e usare le informazioni personali “per personalizzare i risultati dell’AI”, e che le interazioni con gli strumenti possono essere monitorate da operatori umani.
La definizione di “informazione personale”, però, resta vaga.
Come disattivarla
Se hai attivato la funzione per errore — o hai cambiato idea — puoi disattivarla da: Impostazioni > Preferenze > Suggerimenti per la condivisione del rullino fotografico Qui puoi:
-
disabilitare i suggerimenti automatici
-
revocare il consenso al cloud processing
La funzione è opt-in: parte solo se la attivi. Ma il messaggio è chiaro — Meta vuole integrare l’AI nel modo in cui crei e condividi contenuti.
Il confine tra utile e invasivo
Meta parla di semplificare la condivisione. Ma dov’è il limite tra comodità e controllo? Un utente Reddit ha raccontato che Facebook ha trasformato una vecchia foto del suo rullino in un’illustrazione in stile anime, senza alcuna richiesta da parte sua.
Quando tutto diventa “più facile”, capire cosa stiamo autorizzando diventa sempre più difficile. E anche se Meta garantisce che quei contenuti non saranno usati per pubblicità o mostrati ad altri, la distanza tra ciò che è utile e ciò che è troppo si fa sempre più sottile.